Qualsiasi cosa, qualsiasi, può diventare ‘di sinistra’, ora e in questo paese che di sinistra non è mai stato, che una sinistra vera non l’ha mai avuta e che, diciamocelo, proprio non la vuole.
Qualsiasi cosa allora può ed ha potuto mantenere vivo almeno l’abbaglio, l’inganno ; dal tentativo fallimentare ma supponente quanto avido e perdente di mangiare il fegato e il cuore degli eterni padroni per assorbirne le loro sempre ammirate prodezze e capacità, fino alla furia dissennata di vendicatori da teatro dei pupi. Qualsiasi cosa, dai papaboy di prima a quelli di ora; dalla arrogante e impotente ira di frustrati che girotondavano intorno al loro sconforto, alle processioni ossessionate e con tetra ostensione di nuovi santi martiri antichi ridotti a statuette di gesso dipinto. Qualsiasi cosa, pur di non rinunciare al piacere quasi fisico del ricordo dei tempi felici in cui, tutori bonari de buon selvaggio che chiamavano Popolo , sapevano dove e come e con chi condividere l’illusione.
Qualsiasi cosa, compreso l’ennesimo imbonitore, l’ennesimo Mago Cipolla che manipola spacciando per proprie le abilità che la platea gli attribuisce, che si appropria dei desideri e delle voglie e della fantasia, lasciando pensare di averli comandati.
Qualsiasi cosa può diventate di ‘sinistra’ in questo paese, qualsiasi, meno che il bisogno di conoscere, la necessità di confrontarsi, il dovere di raccontare e di essere credibili, il peso e la responsabilità della libertà di pensiero, tutto, tutto purchè sfugga, come i sogni o le illusioni, al confronto con la realtà e alla proposta fallibile, migliorabile e perfettibile ma conseguentemente, paurosamente e responsabilmente realizzabile.
(scritto e a malapena riletto)