Ab urbe condita 2

Roma non ha ‘necessità’ di essere governata, anzi, se lo fosse e nel senso più nobile e progettuale del termine, Roma si perderebbe e con lei si perderebbe la suggestione ‘italia’. Roma serve così, deve essere, ed è sempre stata, la rappresentazione di questo paese, una sorta di enorme e autoritratto esposto su sette colli, che, come quello del vanesio Gray, invecchia si imbruttisce si logora e si fa carico di ogni male, ma che, contrariamente a quello del vile Dorian,  non spaventa e non atterrisce ma ‘garantisce’ eterna irresponsabilità al committente. Il movimento 5stelle ha un compito, e lo sta assolvendo con una perizia chirurgica, mantenere Roma la auto nominata Bisanzio untuosa, confusa, arruffata e ridondante, capitale di un paese che si ama decadente, si piace vischioso e arruffato, si adora nel ridondo, ma che poi, alla fine, cerca solo di conservare se stesso, uguale a come era, irresponsabile e fedele, suggestionabile e controllabile, servo della immagine stessa che ha di se. Allora, Roma si addice alla Raggi, e lei e il suo mandante ne trarranno forza, perchè è vero che non sempre il ‘miracolo’ richiesto. dallo santo viene concesso, ma questo non distoglie dal fine ultimo del fedele, conservarsi tale e come tale non aver nessun merito nè responsabilità, la ‘necessità’ è nel rito della richiesta, non nella soddisfazione. (continua, temo )  Roberta Anguillesi