Terremoto

Sono morte tante persone. Le notizie sono e saranno ancora le seguenti : c’è stato un terremoto di forza superiore a 6 che ha interessato una vasta parte dell’Italia centrale. Paesi, borghi antichi e cittadine sono ora sepolti dalle macerie di sè stessi, la Protezione Civile e i pompieri, i volontari, gli stessi abitanti sopravvissuti al forte sisma si stanno dando da fare per salvare i salvabili e organizzare domani e dopodomani. Il resto, le maratone televisive, le chiacchiere, le polemiche da talk, le facce di circostanza, gli scritti di circostanza, le sgomitate di circostanza e le recriminazioni di circostanza, sono il balletto di poveri stronzi su quelle macerie. Un balletto grottesco, drammaticamente privo di pietas e di dignità, la quadriglia cinica di chi si sente ‘narratore’ pietoso e di chi brama a un voyeurismo morboso, offensivo, pornografico e strumentale. Ricordo le immagini, poche, dei terremoti passati, poche immagini e essenziali notizie. date in essenziali brevi edizioni speciali dei tg, colpivano, quelle si, e addoloravano e sono rimaste nella mia memoria scolpite. Il dopo, il mio giudizio sul dopo e su chi ha lucrato e ha devastato e ha lasciato che un cataclisma imprevedibile e naturale diventasse, anch’esso, uno dei decubiti del nostro paese, è stato possibile anche per la grandezza espressiva della ‘notizia’ data con la parsimonia e la sobrietà che abbisogna, che è doverosa, che è necessaria perchè la memoria poi confusa dalla sovrapposizione di realtà, rappresentazione e indignazione e commozione mimata e reiterata all’infinito, non si anestetizzi. Allora, chetiamoci tutti, ‘guardiamo’ meno e di sicuro dimenticheremo meno velocemente, e di sicuro non ridurremo nelle nostre teste tutto a una rappresentazione, e avremo più tempo e più ragione, dopo, di avere ben chiaro che fare cosa pretendere, cosa trarne, cosa e chi scegliere, con la ragione, con la responsabilità che ci si assume quando è la realtà a chiamarci in causa.

grancassaRoberta Anguillesi