jobs act ?

Resisto, resisto e resisto poi mi tocca di dirlo…perchè è più forte di me, perchè sarebbe disonesto tacere per quanto sia questione unica tra me e me, poichè non ho nessuno da educare, nessuno da istruire, nessuno da trascinare e nessuno da conquistare. Non ho neppure niente da perdere o da guadagnare, quindi il mio è solo l’assolvere a un imperativo interiore, che nulla ha la pretesa di cambiare. Bene, il jobs act, e lo dice anche la scelta semantica postmoderna del nome, è una cacata pazzesca, è un intingolo, un intruglio una casetta costruita sulla sabbia, un imbroglio, una suggestione, una banale, ma tanto banale e disperata, trovatina da bassissimo impero. Allora, il governo renzi si è arrogato, con il plauso di tutto il parlamento (e di tanti tanti ma tanti cittadini) escluso quelli che non avevano capito, il diritto-dovere di riportare questo paese sulla retta via dell’indignazione, del consenso, della polemica, della chiacchiera da bar di ogni tipo genere e grado. Non cambierà nulla, nulla di nulla, nè nel bene nè nel male, nulla. Allora, perchè discuterne? (quanto poi alla questione presidente della Repubblica, quella proprio è irricevibile da chiunque abbia speranza di mantenere il cervello ‘vegeto’ in questa palude di deja, ma deja deja, vu). Roberta Anguillesi.