non vorrei ma devo….sento un fastidioso montare di imbecillità falsamente relativiste che mi urta, mi offende, a me che ho fatto del relativismo e della laicità bandiera fin dai tempi dell’asilo delle sòre. Allora ora provo a spiegare : non esiste una ‘verità’ assoluta, e non deve esistere perchè in quel caso si tratta di ‘fede’. Esiste però quello che si chiama ‘contesto’, progetto e libero arbitrio. Allora, ognuno di noi deve assumersi la responsabilità dei propri progetti previa analisi del contesto e azione di libero arbitrio. C’è chi sceglie il progetto di ‘libertà’, in senso laico e illuminista, chi sceglie il progetto ideologico (ad es.comunista o fascista) chi invece quello fideistico religioso (simile a quello ideologico) …quindi è vero, tutto è relativo ma è relativo alla scelta che si fa, e la scelta è dettata dalla responsabilità per le proprie analisi, conoscenze e cultura. Quando uno ha scelto non può dare ‘la colpa’ al treno, ha scelto e ne risponda. Quindi, si tratta solo si ‘scegliere’ quale ci sembra il campo condivisibile, per quel che mi riguarda ho scelto il campo della libertà. Non ho fedi, non ho miti e non ho riti, ho solo un progetto di libertà e responsabilità che esclude ovviamente tutti coloro che attentano, in un modo o nell’altro, a questi due dettati irremovibili, Per cui, l’isis è un mio nemico, così come lo sono tutti quelli che credono nelle verità rivelate, tutti quelli che credono di avere dio dalla loro parte, o che si creano simulacri di dei da venerare. Sono miei nemici e con i nemici ci si combatte, non ci si dialoga, soprattutto con quelli che pensano di avere la ragione (divina o ideologica) dalla loro. Quindi, prima che qualche bischero mi rifaccia la domanda : che differenza c’è tra un partigiano italiano (del partito d’azione) e un combattente isis..? è palese, il primo lottava per la libertà e il secondo invece in nome di un dio che odia la libertà…non c’è molto da ragionare, è evidente che c’è una differenza. Ri-quindi, relativizzare non vuol dire giustificare, vuol dire prima capire e poi, cazzo, scegliere…e quando poi nel caso si cambia idea, assumersi la responsabilità dei propri errori.