del momento.

La depressione è una cosa che non si perdona. Non è espiabile. La depressione non è infelicità, malumore, paura, è al contrario assenza di infelicità, incapacità al malumore e coraggio, coraggio grandissimo, quanto inutile, di guardare dove nessuno vorrebbe vedere. Scrivere di depressione è come scrivere di diabete, però potendone raccontare la chimica esatta, potendone avvertire il processo e l’errore, l’inciampo, il guasto che non ci è dato riparare. ed è questo che non ci si perdona e non può essere perdonato . Allora quando si parla di depressione, quando io parlo di depressione, lo faccio solo augurandomi che prima o poi diventi follia, quella che terrorizza, che spaventa, che inquieta e che viene, per questo, in qualche modo capita, in qualche modo perdonata, in qualche modo riconosciuta e salutata come una di voi.