Si dice che l’implo-esplosione del Pd sia dovuta allo ‘scollamento’ tra la dirigenza e la base. No, non è così.

Si dice che l’implo-esplosione del Pd sia dovuta allo ‘scollamento’ tra la dirigenza e la base. No, non è così.

Semplicemente il Pd non ha capito che questo paese non  ha più bisogno di un partito così,e non lo vuole più.

Le società esprimono, con buona pace delle nomenklature e dei potentati, delle istanze autonome, dei ‘sentire’ la cui traduzione razionale e attuativa,  sfugge sorsettopesso anche a chi li vive e li genera, sia perchè si innescano meccanismi di difesa e autoconservazione, sia perchè spesso questo genera fenomeni ‘mostro’ che sembrano interpretarli ma in realtà li strumentalizzano e li soffocano in funzione consolatoria e rassicurante.

La nostra società, ora, esprime una di queste istanze, vive il desiderio e soprattutto il bisogno – anche fisico – di avere una ‘sinistra’ e quindi di definirne, una volta per tutte, una identità credibile e contemporanea.  .

Molti si definiscono di sinistra, nonostante cerchino di restare aggrappati con il cuore e la speranza al ‘sinistrismo’  catto comunista di sempre, e che  finiscono poi, necessariamente, per cedere alle tentazioni leaderistiche e populistiche, quanto e come quelli delle destra peronista berlusconiana.

Molti altri  si definiscono di sinistra e, ammettendolo e rivendicandolo, cercano un Mosè, tavole della legge e bastone prodigioso alla mano, che mantenga aperto il mar rosso con il pugno alzato, il bene da un parte  il male dall’altra e nel mezzo l’agonia;  l’agonia dell’impotenza aristocratica, del settarismo, della convinzione elitaria dell’egotismo vanesio e arrovellato sul nulla.

Poi ci sono quelli che si definiscono, sinceramente, di centro-sinistra, democristiani di scuola catto-popolare-farisaica e sono quelli che dopo aver capito che il pci era morto, il pds non aveva storia e i ds erano dei sopravvissuti alla guerra fredda,fiaccati dai tempi  e in balia di un paio di egotici togliattiani e un coglione kennediano, hanno tentato di occupare uno spazio, logistico, nell’emiciclo e garantire così la conservazione del ‘loro’ sistema, rodato e funzionante.

Ecco cosa era il Pd, l’unione di tutto questo sorretta dal contrafforte di una pseudo-destra cialtrona. Non era il centro-sinistra nè tantomeno la sinistra, ed è per questo che, nonostante gli sforzi di coloro che non si vogliono rassegnare, questo paese non lo vuole più.

Ora, avremmo un dovere noi tutti, quello di ascoltare il sentire migliore del paese in cui viviamo, laicamente e con intelligenza,  ascoltarlo raccontarlo e accettare la sfida del comprenderlo e accettare e intendere quale metodo e quale mezzo sia necessario e possibile per darsi e dare al paese una ‘sinistra’ che ascolti , comprenda, capisca e traduca in politica quelle istanze;  una sinistra che non tema di essere imperfetta, perchè solo così ci si migliora,  che sia fallibile come tutte le cose umane,  ma che sia capace di raccontarsi e raccontare e rappresentare anche il conflitto come una occasione e  che, quindi,  non voglia e non possa essere salvifica e prediliga la ‘ragione’ alla ‘fede’, e soprattutto che non sia però fuori dal tempo, fuori dalla storia, intimidita e disorientata dal presente, terrorizzata dal futuro.

(scritto e non riletto)