Metodi e fenomeni.

Ci sono vari modi in cui le società affrontano i Fenomeni politici su larga scala, quelli apparentemente improvvisi ed apparentemente dirompenti, i ‘Fenomeni’ insomma.

In Italia ne abbiamo pochi di metodi, maledetti e subito, sempre gli stessi, da sempre: alcuni li amano e vi si votano con acritico religioso ardore, altri li fiancheggiano per i motivi più vari e ad altri, ovviamente,  non piacciono.

Ed è proprio sui Metodi con cui reagiscono questi ultimi che vorrei riflettere.

Il Metodo magico : se un fenomeno non ci piace basta chiuderunic1e gli occhi, recitare la formula arcana ‘Expelliarmus’ e quel fenomeno, necessariamente sparirà.

Il Metodo arguto, detto anche metodo del raffinato perdente : il fenomeno non ci piace ma, per una sorta di invidia e di incapacità di comprenderlo appieno, ma soprattutto perchè ne ammiriamo l’aspetto fenomenologico, vi si ingaggia una sorta di scaramuccia, un minuetto avvilente per cercare di costringerlo a ballare sulle note della nostra orchestrina, per altro sgangherata, e poi si continua quella danza all’infinito senza ammettere che ormai il fenomeno comanda la quadriglia. E ci pare anche d’essere sopraffini danzatori.

Il Metodo Carme 85, detto anche del ‘odi et amo’:  ha molte caratteristiche comuni con ‘l’Arguto’, ma si focalizza soprattutto sulle manifestazioni ridondanti di odio, il fenomeno viene insultato, celebrato attraverso continui e compiaciuti attacchi,un odio quasi erotico, totalizzante e ‘necessario’ solo a nascondere ma riaffermare continuamente amore e dedizione a quel fenomeno che finirà per diventare una sorta di mito, che tutto può e che tutto segna.

Il Metodo della Negazione:  il fenomeno non ci piace, non lo capiamo e non vogliamo neppure capirlo, preferiamo pensare che sia una bizzarria del momento, un incidente, un ‘coso’ precipitato dallo spazio, una coincidenza, una buffa beffa del destino.

Ci sarebbe anche il Metodo del ‘I problemi sono altri’  e  quello di ‘Non sopravvalutiamo’ e quello di ‘Non sottovalutiamo’ ma sono sintesi selettive dei precedenti.

Il mio Metodo per affrontare i fenomeni politici che non mi piacciono è,  ‘il metodo della Necessità’ e sinceramente mi ci trovo proprio bene…ed è per questo e solo per questo che ve lo racconto.

Prendo il ‘Fenomeno e, per prima cosa, mi chiedo e m’arrovello per capire come, dove, perchè e cosa lo ha reso possibile. Quali istanze e quale sentire, quali risposte e quali consolazioni offra, quale empatia abbia e perchè.

Poi apro un dibattito serio con quella parte di me che ne avverte la potenza ed  eventualmente il fascino, perchè i fenomeni sono potenti lo per definizione, e lo sono dove nascono e nascono dove interpretano qualcosa che già esiste e se qualcosa esiste dove quel fenomeno è nato e sono nata anche io li, quel fenomeno di certo è anche in me, in forma di tentazione, forse, ma di sicuro c’è. A questo punto il ‘fenomeno’ è diventato per me , una complessa realtà con cui confrontarsi con la laica e necessaria razionalità con cui si affrontano le cose terrene. Solo quello.

Non è più una epifania o un mito ma  una spiegabile, criticabile, affrontabile e comprensibile e serenamente avversabile manifestazione socio-politica, legittima in quanto condivisa da molti ma contro la quale si possa, e si debba nel caso, serenamente laicamente contrapporsi sul merito senza incorrere nel reato di blasfemia e, nel caso si possa e si debba poter apprezzarne qualcosa nel merito senza incorrere nel reato di ‘apologia’ o addirittura satanismo.

Il mio metodo nell’affrontare i fenomeni politici che non mi piacciono è quello della Necessità, dicevo, Necessità di farli diventare una, tra le tante,  entità politiche, senza fornirgli alcun aiuto o alibi magari riconoscendogli lo status perpetuo. e i conseguenti privilegi, di  Mito o Fenomeno, regalandogli e imponendogli di guadagnarsi credibilità solo per quello che riescono a fare, nell’alveo in cui lo fanno ovvero la politica in un paese con regole e garanzie condivise.

E starà a loro dimostrare di esserne capaci e di esistere davvero, solo a loro, senza anatemi e senza strategismi o esorcismi in aiuto, solo a loro.