Eugenio e Grillo e l’autista e la cognata e o’sistema.

In principio fu Pannunzio. Uomo strano che poteva essere, e restare, una sorta di prototipo genetico di quello che era e resterà l’Italia.

Toscano, di madre nobile e bigotta e di padre comunista, si ribella al genoma e sceglie di non restare prono neppure alla sua storia.

elefantegambeMuore giovane nel 1968, dopo aver fondato un paio di riviste liberali, aver sfidato i conformismi ideologici che ancora ci esasperano, inventato il primo periodico moderno ( Il Mondo) d’Italia e fondato il partito  radicale italiano, muore giovane e poco amato.

Restano Ernesto Rossi, Leo Valiani, Calogero, Compagna, Giovanni Ferrara, Pannella e molti altri con cui Pannunzio aveva condiviso l’esperienza politica, culturale ed editoriale. Ognuno di loro avrà la sua storia, farà il suo cammino, qualcuno si adeguerà ai tempi, altri si faranno personaggio, altri ancora continueranno sulla strada del pensiero in tutta libertà. Pochi, a dire il vero.

C”era anche Eugenio Scalfari,con Pannunzio.

La morte, si sa, congela il tempo e le azioni e il ricordo che si lascia di se, non so come Pannunzio sarebbe diventato se fosse vissuto più a lungo, però so come è diventato Scalfari e credo che nessun personaggio come lui meglio possa rappresentare quanto sia stato potente, tragicamente paralizzante e distruttivo  il conformismo politico e ideologico italiano post bellico, quanto lavorìo ci sia stato per inventare e consolidare il sistema asfittico che ancora non riusciamo a superare, e quanti complici abbiano dilapidato la propria storia perchè questo avvenisse.

Scalfari è stato, per decenni, l’utile intellettuale presentabile e raffinato cui i ‘comunisti’ hanno delegato la necessaria illusione che esistesse una ‘sinistra critica e libera’ in italia, non sovietica, rassicurante e borghese. L’intellettuale organico al sistema ma non al partito da contrapporre a quello organico all’uno e all’altro.

Quel personaggio, insomma, che, nell’arte della truffa viene chiamato il ‘gancio’.

Quello che adesca che circuisce la vittima del raggiro seguendo un copione.

Quello con la faccia pulita, che si presenta  al  banco delle tre carte e annuncia, con aria di sfida, la sua puntata, ammiccando  alla folla per far intendere che lui lo fa solo per dimostrare che è tutta una truffa, una ‘paranza’, vedrete… ma  poi vince, e allora rilancia e perde ma poi vince ancora e allora un pò sorpreso s’allontana e carta vince carta perde finisce per sembrare un gioco serio  e  lui, in cambio, viene eletto in parlamento.

Tutto, tutto purchè il paese resti uguale a se stesso, tutto perchè la truffa continui a funzionare, tutto purchè il gioco resti quello e tutto pur di nobilitarlo perchè è tutto quello che questo paese ha ed è tutto quello che ha fatto di mediocri complici grandi intellettuali, di pessimi politici santi, di tronfi correi vittime e di bugiardi opportunisti moralizzatori.

Grillo è solo un altro ‘maestro di carte’, si tratta, ora, di dimostrare che è uguale agli altri, si tratta di sfidarlo ammiccando alla folla, carta vince e carta perde, sempre uguale, purchè il gioco resti uguale.

In principio era Pannunzio, poi morì.

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http://espresso.repubblica.it/dettaglio/grillo-lautista-e-la-cognata/2202050